martedì 17 dicembre 2013

Frenk.

è la tipica persona che ami oppure odi.

carattere forte, atto a celare una dolcezza e una sensibilità fuori dalla norma. scontroso come poche persone che conosco ma, quando in luna buona, affabile e generoso. la lunaticità che lo contraddistingue, fortunatamente, non pregiudica in alcun modo la sua professionalità. recentemente insignito di una prestigiosa onorificenza, non si è cullato sugli allori, bensì ha progettato nuovi stimoli di rinnovamento imprenditoriale.    

lo definii  "affetto da nomadismo cronico", per la sua viscerale incapacità di fermarsi in un luogo per più di qualche stagione. Quattro Tette, Mottella, Cinciana e, ora, Rifugio. e credo di dimenticare qualche tappa. un maestro come Angelo Ballasini, carattere alquanto duro, di difficile convivenza con il discepolo. mitiche le "sbraiate" nella cucina delle Quattro Tette, con coinvolgimenti delle mamme altrui e bestemmie che, per fortuna del sacerdote di S. Andrea, non ancora il povero Don Ulisse, non avrebbero mai varcato i massicci portoni della basilica, data la nota laicità dei duellanti.

la presenza di Angelo è ancora tangibile nella cucina del Frenk. i piatti della tradizione mantovana, studiati
maniacalmente e rivisitati per aggiungere un tocco di personalità, che al nostro di certo non manca, sono tuttora presenti nei menù.  

ma bando alle ciance, (mi sento recensore di Veronelli) e cominciamo con i racconti "seri", che al solo ricordare il menù, mi viene l acquolina in bocca.

usavamo andare dal Frenk una volta la settimana (personalmente, anche due o tre). sempre lo stesso gruppo di amici, tennisti amatoriali del giovedì sera. io, non essendo tennista, mi aggregavo bellamente, poichè, prima che tennisti, erano vecchi amici. di quelli d infanzia, quelli veri. Bicio, Claudio, Gian e Nick, in rigoroso ordine alfabetico... sapete, ad una certa età, le "sclerate" sono all ordine del giorno.

eviterei di parlare del cibo, ovviamente sempre superlativo, per non violentarmi ulteriormente, passando
direttamente al dopo cena, dove il programma prevedeva il clou della serata: lo spazzinone. che vedeva regolarmente il sottoscritto in coppia con il Frenk, contro qualsiasi coppia che volesse sfidarci.
non ricordo la prima volta in cui ci "accoppiammo" (nel senso che giocammo A CARTE, insieme...) (ti voglio un mondo di bene, Franchino, ma non sei il mio tipo e non voglio competere con Fausta, perderei ampiamente...).  

spesso uscivamo vincitori, spesso... memorabile fu la sconfitta contro Andrea e Daniele, stimabili professionisti quanto fantastici amici, ma che con le carte in mano non ci sfrugugliano per nulla (ancora se ne vantano...). è proprio vero: la fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo...

per giocare in coppia con il mio socio ci vuole pazienza, ma tanta. lui non sbaglia mai, quindi, sa perdema, lè
colpa tua, (mia). per non parlare degli improperi durante il gioco... ma Franco è così, prendere o lasciare.   e volete sapere una cosa ?
io prendo, tutta la vita.

Nessun commento:

Posta un commento